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GIULIANOVA- “I VOLTI DELLA MUSICA” Venerdì 15 gennaio ORE 21,30

Circolo virtuoso Il nome della Rosa PRESENTA:

Venerdì 15 gennaio ORE 21,30

VERNISSAGE

“I VOLTI DELLA MUSICA”

Incontro con: Luca GIANFELICE

A cura di: Massimo DI GIOVANNI

….”Ho cominciato a fotografare la musica e a frequentare i palcoscenici dietro le quinte: i concerti jazz e gli spettacoli teatrali sono stati la mia palestra.”

…. “Sono un fotografo dell’attimo e un situazionista; non amo mettere in posa, ma cogliere l’espressione, le pause, i gesti e sfruttare la situazione. Il tutto approfittando della luce che la scena offre. Niente da inventare, tutto da cogliere. Ogni situazione è differente dalla precedente e lo sarà rispetto a quella futura: dipenderà dagli attori, dal tempo e dall’umore. Unica costante il mio impegno e la passione che metto in ciò che faccio.”

L’Arte al servizio dell’Arte;  come in un gioco di specchi il continuo ‘rimandarsi’ tra Note suonate ed ispirazioni da esse generate nel proprio mondo interiore.

Lo scatto dunque si esplica come atto risolutivo di questa sinergia; la macchina fotografica diventa lo strumento, anch’esso, per ‘collegare’ questo mondo interiore ad un mondo esterno, veicolando il giusto appagamento sensoriale –ma solo, rigorosamente, in questo caso- nello scatto dell’immagine !

Fotografare i musicisti che si esprimono nella loro Arte non può che essere il frutto di una straordinaria empatia; se il compito di un’immagine fotografica –non potendo restituire un gesto, un evento, un comportamento nella sua interezza- è quello di cogliere un significato ‘simbolico’ , l’arduo compito in questa prospettiva è quello di indurre nell’osservatore una stimolazione sensoriale che va oltre la mera osservazione di un musicista che suona !

Queste Note, negli scatti di Luca, riescono a farsi ‘sentire’; questa ‘comunicazione interiore’ riesce a trovare l’esatto ‘percorso melodico’ per poter venir fuori ed essere ‘ascoltata’; ecco allora che l’Arte del suono cambia forma, ed attraverso un’emozione da essa generata si ripropone come Arte visiva; le Note si ‘imprimono’ sui pixel e le immagini di Luca Gianfelice, nella loro espressività, restituiscono quell’atmosfera, quell’emozione, quella musica.

Massimo DI GIOVANNI

 

Sono un cittadino abruzzese con inflessioni marchigiane, mio malgrado. Ho iniziato a fotografare quando erano di moda le diapositive e conservo ancora un proiettore col suo telo… oltre a diverse strisce di pellicole. Ma all’epoca non fotografavo molto, costava troppo. Sono rimasto per qualche tempo con il solo corpo macchina Contax, la Contax Aria, prima di potermi permettere la tripletta Zeiss (28-50-135 mm) non MM, peraltro, acquistata faticosamente e rigorosamente di seconda mano. Ho provato anche a stampare e dopo un paio di tentativi l’ingranditore è andato a prendere la polvere in soffitta: problemi di spazio e un bagno troppo piccolo per poterci lavorare. E per questo sono rimaste incompiute le foto di laurea del mio amico Gianni, che dopo tanti anni ancora spera di averle da me.

Col digitale le cose sono cambiate e anche complicate, ma la passione è aumentata favorita dall’incontro con alcuni fotografi che mi hanno permesso di intrufolarmi dove normalmente non si può stare. Ho cominciato a fotografare la musica e a frequentare i palcoscenici dietro le quinte: i concerti jazz e gli spettacoli teatrali sono stati la mia palestra per poi esplorare la fotografia di matrimonio con qualche spruzzatina di moda e still-life. Sono un fotografo dell’attimo e un situazionista; non amo mettere in posa, ma cogliere l’espressione, le pause, i gesti e sfruttare la situazione. Il tutto approfittando della luce che la scena offre. Niente da inventare, tutto da cogliere. Ogni situazione è differente dalla precedente e lo sarà rispetto a quella futura: dipenderà dagli attori, dal tempo e dall’umore. Unica costante il mio impegno e la passione che metto in ciò che faccio. Le mie foto sono qui: osservatele, sentitele, ma anche toccatele se ne avrete la possibilità.

Luca GIANFELICE

Circolo virtuoso Il nome della Rosa

Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

Info Line 338/9727534

concerto Castelbasso dei Trace Elements
concerto Castelbasso dei Trace Elements

 

 

Giulianova-“TROPPO BRAVO PER ESSERE FAMOSO” Domenica 10 gennaio ORE 21,30

Circolo virtuoso Il nome della Rosa presenta:

Domenica 10 gennaio ORE 21,30

CINEMA

“TROPPO BRAVO PER ESSERE FAMOSO”

Down By Law (Daunbailò)- 1986

(Omaggio a Jim JARMUSH)

A cura di: Danilo DI NICOLA

Jack e Zack sono stati incastrati. Il primo, svogliato magnaccia di New Orleans, il secondo, dee-jay spiantato senza il becco di un quattrino, si ritrovano dietro le stesse sbarre per due crimini che non hanno commesso. Bob, invece, ha ucciso davvero. Ma come dice lui, in fondo è un bonaccione.

Sembra incredibile che un film di Jim Jarmusch, che unisce John Lurie e Tom Waits a Roberto Benigni abbia dovuto attendere il Pinocchio di quest’ultimo per essere riscoperto in Italia, distribuito in sala da Mediafilm. Eppure il Roberto di Daunbailò è un outsider allampanato, mina vagante di spontaneità, naif per vocazione e non per contratto, lontano dal brand di eterno fanciullo in cui ha poi intagliato il suo burattino. Questo Bob stravolge l’inerzia dei compagni di cella scardinando maschere ed equilibri, irrompendo con il suo caos oltre gli argini dell’accettazione, ostinandosi a inseguire un improbabile happy end. L’otterrà in uno scampolo di radici, posto al confine tra Texas e Louisiana, un ritaglio di zona franca di cui l’America si è dimenticata. Perché dell’America di film e poeti il povero Bob non trova traccia. C’è solo il surrogato di un american dream che ancora una volta, nel cinema di Jarmusch, si sfalda in brandelli di disillusione. Lo preannunciano gli sguardi lontani delle ragazze nelle sequenze iniziali e lo confermano Jack e Zack, impantanati nella realtà dei margini. Persi in spazi troppo vasti, amplificati dalla profondità di campo, o schiacciati a ridosso delle pareti di una prigione, sopravvivono come possono a un’esistenza da reietti, di cui la divisa da galeotto è solo l’ennesima manifestazione. Jarmusch li immerge tra guadi e foreste di una Louisiana in bianco e nero, nel morbido nitore della fotografia di Robby Müller. Ai tre protagonisti lascia spazio di improvvisazione e ottiene in cambio momenti memorabili, tra dialoghi surreali e soliloqui tragicomici. Le canzoni di Tom Waits e le musiche di John Lurie accompagnano il realismo straniante della regia, sconfinando più di una volta in una poesia da fiaba sospesa. Come il ballo tra Bob e Nicoletta che precede la separazione, quando Jack e Zack, rimasti soli, tornano a vestire letteralmente i propri panni (o almeno panni che ci somiglino!) con un ultimo scambio che li restituisce a loro stessi, ai ruoli incompatibili e ai cammini solitari.

Fonte: http://www.mediacritica.it/2014/05/17/daunbailo-1986/

info

"TROPPO BRAVO PER ESSERE FAMOSO”
“TROPPO BRAVO PER ESSERE FAMOSO”

 

Giulianova-“50 SFUMATURE DI CIBO” Venerdì 8 gennaio ORE 21,30

Circolo virtuoso Il nome della Rosa presenta:

Venerdì 8 gennaio ORE 21,30

SAGGISTICA

50 SFUMATURE DI CIBO

Il significato del cibo nella relazione con Sé e con l’Altro

Incontro con: Nicoletta MAGGITTI e Sara REGINELLA

Un viaggio variopinto attraverso gli aspetti più ludici dell’alimentazione, come il rapporto tra cibo ed Eros o quello tra cibo ed infanzia. E quelli più impegnati, come la relazione con la figura materna e l’approccio psicologico nella cura dei disturbi alimentari o nella gestione efficace delle diete.

Questi e tanti altri temi per suggerire soluzioni, stimolare nuove riflessioni e cogliere il significato nascosto dietro ai gesti di tutti i giorni.

Circolo virtuoso Il nome della Rosa

Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

 Info Line 338/9727534

“50 SFUMATURE DI CIBO”
“50 SFUMATURE DI CIBO”

 

 

Giulianova- “GIORNI DI RABBIA” Mercoledì 30 dicembre ORE 22,00

Circolo virtuoso Il nome della Rosa presenta:

Mercoledì 30 dicembre ORE 22,00

SONORIZZAZIONE

“GIORNI DI RABBIA”

Sonorizzazione de “La rabbia” – P.P. Pasolini

STARSLUGS

Chitarra, basso, drum machine, elettronica

Circolo virtuoso Il nome della Rosa

Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

 Info Line 338/9727534

L’idea di realizzare una sonorizzazione dedicata a Pasolini nasce sia per rendere un omaggio sonoro, in occasione del quarantennale della sua scomparsa, ad uno degli artisti che abbiamo sempre considerato parte della nostra formazione umana e artistica, sia per finalità puramente estetiche: il rapporto con “La Rabbia” (nella sua parte pasoliniana scevra dell’episodio di Guareschi) è un confronto con un film documentario costruito su un montaggio di episodi d’attualità che costituivano il contemporaneo del regista, in cui immagini e voce stessa del poeta si fondono in un fluire non mediato, sussulti che ricordano piccole esplosioni di rabbia visive.

Il nostro intervento è stato quello di adattarci a questo movimento cercando di ricreare un ambiente sonoro, una specie di colonna sonora, che si affianchi alle immagini stesse, amplificandole nel senso, nel tempo e nello spazio.

Emblematica poi è una delle frasi di Pasolini che ci ha spinto a realizzare questo spettacolo ostico, duro in certi momenti, che non verrà mai più replicato dal vivo: “Soltanto le grandi borghesie industriali possono suscitare casi di rabbia rilevanti. In Italia no, perché la borghesia è piccola e anche la rabbia contro la borghesia è provinciale, piccola, limitata. Ecco perché il mio tipo di rabbia non catalogabile si presenta, in realtà, come uno dei pochi casi di rabbia in Italia”.

Buona visione e buon ascolto.

“GIORNI DI RABBIA”
“GIORNI DI RABBIA”

 

Giulianova “DUE MENTI SENZA UN SINGOLO PENSIERO” Domenica 27 dicembre ORE 21,30

Circolo virtuoso Il nome della Rosa presenta:

Domenica 27 dicembre ORE 21,30

CINEMA

“DUE MENTI SENZA UN SINGOLO PENSIERO”

I DIAVOLI VOLANTI – 1939

(Omaggio a STANLIO & OLLIO)

A cura di: Roberto IACONI

Circolo virtuoso Il nome della Rosa

Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

Info Line 338/9727534

Gli inseparabili Stan Laurel e Oliver Hardy si trovano a Parigi, in un albergo dove lavora la bella Giorgetta, della quale il più corpulento dei due amici si innamora (tra l’altro la ragazza è interpretata da Jean Parker, che – curiosità – in un’altra pellicola dello stesso anno, “Zenobia”, vestiva i panni della figlia del personaggio di Hardy!). Lei però lo respinge, perché già impegnata col legionario Francesco (Reginald Gardiner) che, inconsapevole di essere proprio lui la causa del dolore di Ollio, gli consiglia di arruolarsi nella Legione straniera per dimenticare. Così Stanlio e Ollio finiscono a combinar guai in mezzo al deserto, proprio come avevano già fatto otto anni prima in un precedente mediometraggio di grande successo, “I due legionari” di James W. Horne, di cui “I diavoli volanti” può esser praticamente considerato un remake. Tra l’altro in entrambi i film il comandante del campo è interpretato da Charles Middleton, famoso attore dell’epoca visto ne “La guerra lampo dei fratelli Marx” e che, oltre a partecipare poi anche a capolavori del calibro di “Furore”, sarà pure l’imperatore Ming nel fantavventuroso “Flash Gordon – Il conquistatore dell’universo” del 1940.
“I diavoli volanti”, film prodotto questa volta non dal solito Hal Roach per la Metro-Goldwyn-Mayer, ma dalla RKO Radio Pictures, è diretto da A. Edward Sutherland, artista noto per diverse regie, per aver lavorato anche come attore con Charlie Chaplin, ma pure per essere stato sposato con la leggendaria Louise Brooks.
Ritmata e divertente, la commedia è piacevole tanto nell’evoluzione narrativa che, attraverso un ottovolante di pasticci e situazioni scombinate, catapulta da Parigi alla Legione straniera uno dei più celebri duo comici di sempre, quanto nei singoli sketch. In particolare a rimanere nella storia sono stati il numero musicale di Shine on harvest moon (in Italia sostituito con A zonzo: guardo gli asini che volano nel ciel, composta per l’occasione da Ernesto Bonino e cantata prima dallo stesso Hardy e poi ridoppiata da Alberto Sordi – per chi non lo sapesse suo storico doppiatore nostrano) e la gag di Stanlio che usa la rete del letto della prigione come arpa per suonare, sotto lo sguardo stupìto di Ollio, la ballata The world is waiting for the sunrise (in realtà le dita che suonarono davvero la melodia registrata per la scena furono quelle di Harpo Marx).
“I diavoli volanti” è stato colorizzato due volte: nel 1991 dagli Hal Roach Studios (ma quest’edizione non è mai stata distribuita) e nel 2012 dalla LegendFilms.

“DUE MENTI SENZA UN SINGOLO PENSIERO”
“DUE MENTI SENZA UN SINGOLO PENSIERO”