Nel corso di una guerra non meglio definita, quattro soldati sopravvivono alla caduta dell’aereo che li trasportava e che si è abbattuto in una foresta alle spalle delle linee nemiche. Il gruppo ha un piano: portarsi verso il fiume, costruire una zattera e, nottetempo, farsi trasportare dalla corrente verso il territorio controllato dal loro schieramento. Ma le cose prendono una piega inaspettata in seguito a una serie di incontri fortuiti, ma “destinali”, che la pattuglia compie nel corso della notte. Primo lungometraggio di Kubrick, fu considerato dallo stesso autore un pretenzioso fiasco e fatto ritirare
Con lo sguardo al processo creativo e storico dell’umanità, l’autore scrive e dipinge questo libro, facendone una sperimentazione artistica. Attraverso il dialogo con l’altro traccia delle rotte per il riequilibrio del pianeta. Nel RinasciSenso è la sintesi di un’indagine antropologica, storica, sociale, economica e poetica finalizzata a trasferire il sentire di più volti, mani e cuori per la ripresa di una visione d’insieme, viva e reale. È, ancora, un’indagine nella cultura virtuale, nel lavoro specializzato e nella frammentazione della comunicazione per ritrovare il valore della trasmissione orale e della cultura olistica, dando vita a formule e parole che riaprono la possibilità di un’unità di linguaggio. Costatando che all’aumento della diffusione del sapere c’è per natura un cambiamento delle forme di potere.
La domenica è il giorno del Signore, come ripeteva il prete ogni santa domenica, e nel paese di Mazzocco questo veniva preso davvero in parola. I negozi erano chiusi ed il piccolo corso del paese brulicava di famigliole al passeggio, tutte a zonzo e molto indaffarate nel chiacchierare, guardarsi intorno ed accalappiare figlioli vivaci.
In mezzo a quel vociare un omino impeccabile, in frac nero, bombetta in testa e bastone da passeggio, risaliva la via dei negozi fermando ogni persona che gli arrivase a tiro.
-Osvaldo Bevilacqua, Orologiaio!- urlava, e la gente presa alla sprovvista spiccava un saltino dallo spavento, ma alla fine sorrideva a quel piccolo uomo dalle rotelle fuoriposto. Lui però non se ne curava, aspettava la risposta e poi ripartiva di buon passo, non soddisfatto.
Fermò un distinto signore :
-Osvaldo Bevilacqua, Orologiaio!-
-Salve Osvaldo, cosa posso fare per…- stava rispondendo questi, ma lui era già ripartito.
Fermò un ragazzo: -Osvaldo Bevilacqua, Orologiaio!-, quello lo squadrò e senza dire nulla… ripartirono entrambi.
Fermò una coppia a passeggio:
-Osvaldo Bevilacqua, Orologiaio!-
-Caro, forse dovremmo dargli qualche spicciolo- disse la donna mossa a pietà. Il suo elegante e ricco marito annuiva, ma l’omino era già a cinque passi da lì.
Così continuò risalendo il corso a passo spedito e senza una smorfia, arrivando infine al bar del paese.
-Osvaldo Bevilacqua, Orologiaio!- urlò ancora l’omino, ed i clienti tutti, a sentire quell’urlo stonato, esplosero in una fragorosa risata collettiva.
-Osvaldo! Osvaldo! C’è un tuo amico qui fuori! Ah ah ah!- riuscì a dire uno di loro rivolgendosi all’interno del bar.
Finché dal bancone un uomo con baffi bianchi ed occhiali a fondo di bottiglia allungò il collo verso l’esterno.
-Osvaldo Bevilacqua, Orologiaio!-
-Che diavolo…- disse il baffuto alzandozi ed andando incontro all’omino, questi lo guardava negli occhi. Quando fu ad un passo…
-Osvaldo Bevilacqua, Orologiaio!-
-Ah! Non urlare! Sono io, cosa vuoi!?- urlò a sua volta.
L’omino mise la mano nella tasca destra ed estrasse velocemente il revolver: lo puntò in fronte ad Osvaldo Bevilacqua e sparò.
La gente al bar smise di ridere: qualcuno si buttò a terra, qualcun’altro rimase impietrito, un paio se la fecero sotto,ma nessuno fiatava. L’omino ripose il revolver nella tasca e mantenendo il bastone tra le ginocchia estrasse le “Pagine Gialle” e le aprì nel mezzo.
Il tempo di uno sguardo ed impugnando il bastone ripartì :
Il principe Prospero regna da tiranno sulla popolazione. Vive in un castello dell’Italia meridionale nelle cui stanze, ognuna di colore diverso, intrattiene rapporti con Satana in persona dedicandosi al culto demoniaco. Due popolani si ribellano alla sua tirannia, ma vengono catturati e condannati a morte. Francesca, rispettivamente figlia e fidanzata dei due, ne chiede la grazia. Il despota, crudelmente, gliela concede per uno solo: quale fra i due affetti scegliere? Riduzione stilisticamente e figurativamente preziosa (la fotografia di Nicholas Roeg si basa tutta su tonalità che vanno dal rosa al violetto) di due racconti di Poe (“La maschera della morte rossa” e “Hop-frog”).
DI FILIPPO CORRIDONI, SINDACALISTA, INTERVENTISTA, RIVOLUZIONARIO E VOLONTARIO
A cura di: Paolo MARTOCCHIA
Curatore del volume
Sindacalismo e Repubblica è probabilmente il testo più significativo di Filippo Corridoni in cui il sindacalista marchigiano teorizza una repubblica antipartitica governata da una democrazia diretta. Il testo, una vera e propria riscoperta editoriale, è arricchito dagli atti del convegno tenutosi a Parma per ricordare la figura di Corridoni che permettono al lettore, dopo la prefazione di Enrico Nistri e l’introduzione agli atti di Paolo Martocchia, di approfondire Corridoni il sindacalista rivoluzionario (testo di Giovanni Facchini), l’interventista (Corrado Camizzi) e il volontario (Massimo Zannoni).
Circolo virtuoso Il nome della Rosa Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a
Un corso breve di storia della fotografia articolato in cinque incontri tematici: il paesaggio e gli stereotipi da cartolina, l’autoritratto dal Rinascimento ai tempi dei social network, il nudo d’autore, il ritratto fotografico e le cover degli album musicali, la sperimentazione come forma artistica. Un percorso che abbraccia 150 anni di fotografia, in cui verranno analizzate le immagini dei grandi autori internazionali e il rapporto tra la fotografia e le altre forme artistiche.
PROGRAMMA:
Presentazione: incontro di presentazione (durata 45 min)
1° LEZIONE: il paesaggio italiano e gli stereotipi da cartolina
2° LEZIONE: dall’autoritratto al selfie: storia di un genere
3° LEZIONE: musica e fotografia: le cover indimenticabili
4° LEZIONE: il nudo d’autore: 100 anni di immagini
5° LEZIONE: arte e sperimentazione: i limiti del medium fotografico
Le canzoni, le canzoni…chi non le canta, chi non le sussurra, chi non si emoziona ascoltandole, magari anche distrattamente, magari anche controvoglia…non si può vivere senza canzoni…le canzoni hanno un senso di speranza che nessuna forma d’arte possiede. Sono cubetti di speranza che ogni giorno ci fanno credere in un domani migliore. La parola futuro è una gran bella parola. Le canzoni sono il nostro futuro, la nostra voglia di un giorno nuovo, pieno di passioni e sorrisi.
Cantate la vostra canzone, sempre. Cantatela anche se siete stonati, anche se non avete uno strumento bene accordato tra le mani. Cantate sempre la vostra melodia. Cantate sempre la vostra gioia e qualche volta anche la vostra tristezza. Se avete voglia di farlo insieme a noi, i nostri (in)cantautori vi aspettano, per la quarta volta, al circolo Il nome della rosa sabato 2 aprile 2016.
Proveranno a regalare una nuova emozione, una nuova allegria, una nuova sorpresa…e se non ci riusciranno, beh, magari non ve ne renderete neanche conto ma, nel frattempo, avrete di certo in bocca una canzone e non vorrete lasciarla andar via.
Giulianova – “MULTIVERSI: FANTASCIENZA O TEORIE FISICHE?” Domenica 6 marzo
Circolo virtuoso Il nome della Rosa
Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a
Info Line 338/9727534
Domenica 6 marzo ORE 21,00
SEMINARIO
“MULTIVERSI: FANTASCIENZA O TEORIE FISICHE?”
Incontro con la dott.ssa: Fidalma GUALDAMBRINI
Fisico
L’argomento trattato merita più che appropriatamente la frase di Socrate: “Etơi δενγνωρίζω” ovvero “So di non sapere” perché, benché si parli di cosmologia e di fisica quantistica, è comunque la teoria del multiverso un’ipotesi intrigante ancora non supportata da prove sperimentali e sappiamo bene che la scienza non si basa sulla fede ma sulle prove. Ma si potrebbe obiettare che le principali scoperte della scienza, soprattutto nel campo della fisica e dell’astronomia, sono state ipotizzate prima “a tavolino” mediante teorie ed equazioni matematiche e poi realmente confermate, come i buchi neri e le particelle subatomiche. Al momento attuale, questa idea del multiverso costituisce un banco di prova teorico oggetto di diatribe tra fisici nonché suscettibile di conferme o smentite in base alle prove sperimentali, quali le ultime rilevazioni delle onde gravitazionali (progetto LIGO e VIRGO), e ai futuri esperimenti sul LHC del CERN di Ginevra. Che cosa ci proponiamo con questa nostra sintetica trattazione? Un’analisi possibilmente semplice di alcune teorie scientifiche-matematiche quali la teoria delle stringhe, della meccanica quantistica, di alcuni modelli cosmologici (inflazione cosmica, ect..) che portano l’una indipendentemente dall’altra all’ipotesi del multiverso.
Due consigli:
Il primo è di non farsi intimidire dai paroloni usati nella frase precedente: anche le teorie più astruse possono essere spiegate in modo elementare;
Se scegliete di non crederci, fate bene…non si hanno al momento le prove sperimentali proprie del contesto scientifico. Come disse Einstein? La logica ci porta da A a B, la fantasia ovunque.
Allora, sorge spontanea la domanda: ma perché affliggerci con questa roba? Perché mi sento in dovere di far uscire dal tempio di pochi privilegiati queste conoscenze e renderle disponibili a tanti e possibilmente divertendoci: non ci stiamo mica giocando un premio Nobel…
Dott. ssa Fidalma Gualdambrini
(Laurea in Fisica e specializzazione in fisica medica)
Faulkner e Springsteen: dal Mississippi a Nebraska A/R
A cura di:
Gabriele ESPOSITO & Domenico SPINA
Con il contributo di: NOAM ARP
Un viaggio nell’anima degli Stati Uniti con la musica di Faulkner e la narrativa di Springsteen. Dalle radici della tradizione letteraria e musicale all’attualità dei protagonisti dolenti e sconosciuti a cui restituire dignità con il racconto del loro mondo. Un viaggio nella nostra anima.
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