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L’antica “Campulum” a cura di Sergio Scacchia

L’antica “Campulum” L’incontro con Campli regala sempre un pizzico di eternità. Ogni volta che ammiro in piazza Farnese l’antica edificio del Parlamento, tra i più antichi d’Abruzzo, il “gotico sognante” come lo definì Margarita d’Austria, capisco che nulla ha potuto il tempo e l’arroganza dell’uomo. La nobildonna varcò, scortata da soldati e servitù, la Porta Angioina per entrare nel borgo e trovò questo palazzo ancor più bello con un’elegante torretta di avvistamento, arcate più profonde, un sontuoso cortile con il pozzo e il piano superiore che oggi non esiste più. L’incanto del loggiato con gli archi a tutto sesto rapisce ancora, così come attrae l’interno della collegiata di Santa Maria in Platea e il suo campanile a modello delle opere di Antonio da Lodi che realizzò quello bellissimo del Duomo di Teramo. Serafino Razzi era un domenicano che ben incarnava la condizione dell’uomo “in cammino”, del pellegrino orante proteso verso Dio. Nel 1575 intraprese un viaggio in Abruzzo, e arrivò anche nel borgo farnese. Il confine fra la “provincia pretuziana” e la “marca Fermana”, lo stato e il Regno Pontificio, dovette lasciare in lui un segno. Profondamente colpito dalla nobiltà che permeava quel piccolo e apparentemente insignificante paesino, esclamò in una sua lettera: “O Campulum Pretuziano … capolavoro a cielo aperto”! Campli era il paese delle torri. Oggi ne rimangono poco meno della metà: quella dei Melatino in frazione Nocella, quella del campanile della cattedrale di Santa Maria in Platea, quella fortificata della Porta Angioina, del XIV secolo. Lo studioso Pacifico Massimi, vissuto nel XV secolo, scrisse, in un testo latino, tradotto, diversi anni fa, dal compianto professor Faranda: ”Sino a quando esisteranno le ripe di Campli, Castelnuovo e Nocella, io ne sarò sempre amante. Mai sarò immemore di ciò che ho ricevuto né mi peserebbe ricambiarlo con il dono di mille vite”. È storia che il famoso cantore cieco d’Andria, Luigi Grotto, pose Campli, per importanza, ben sopra le rovine della favolosa Castro. Le viuzze e le mura narrano ovunque di antichi splendori. Da tremila anni questo territorio è crocevia di popoli e culture. I fondatori di Campli furono dei fuoriusciti di Campiglio, sulla collina sopra la valle, che gettarono le fondamenta di Capo Campli nel quartiere omonimo. Questi prese il nome de “ Il Ricetto” forse per la presenza di un nucleo stabile di ebrei. Qualcuno invece asserisce che Campli derivi da intra – campi e afferma che fu fondata dai proprietari di un castello vicino. Origini discusse, tra cui l’ipotesi di un tenimento umbro che parla di un “municipium inter campi”. Quel che è certo è che il minuscolo borgo della provincia di Teramo trasuda, in ogni sua pietra, arte e cultura ultra millenaria. Fin dalla preistoria ci sono stati insediamenti propri, come testimoniano resti risalenti all’età del bronzo, di un villaggio di allevatori e agricoltori del XIV, XIII secolo a.C. venuti alla luce in località Coccioli e i ritrovamenti nella Necropoli di Campovalano con tombe risalenti dall’ XI al II secolo a.C. Nella zona al margine nord ovest della necropoli, sotto l’altare della chiesa romanica di San Pietro in Campovalano, fu poi rinvenuto un frammento di epigrafe, in lettere capitali con dedica a Giulio Cesare, resti con tutta probabilità di un piedistallo di statua innalzata per disposizione della ex “Lex Rufrena” del 44 a.C. in onore a Cesare divinizzato. Nella stessa area si registrò la presenza di una necropoli romana, da cui provengono frammenti del ”sarcofago di Aurelio Andronico”, ricco commerciante di marmi del III- IV sec. A.C. Nella frazione Battaglia ai piedi delle due montagne gemelle, fu riportato alla luce un ripostiglio contenente una quarantina di monete d’argento databili dal 323 al II secolo prima del Cristo. In epoca romana Campli era attraversata nei suoi vicoli da uomini illustri; la storia ricorda la presenza di Lenate, dottissimo schiavo di Pompeo e Tazio Lucio Rufo che, pur essendo di umili natali, pervenne ai più alti gradi della milizia romana, diventando il pupillo di Augusto. L’abitato sembra un souvenir da impacchettare, un piccolo prezioso oggetto da custodire, nonostante la distruzione di porte antiche come quelle di Capo Castello o di Viola, di porticati tardo romanico e di uno dei portali più belli in assoluto, quello in pietra arenaria di Ioannella della cattedrale di Santa Maria in Platea. Lo storico teramano Palma lamentò la scomparsa di questo manufatto intagliato e scolpito “con raro gusto di un esteta”. Oggi è quantomeno discutibile il colore con cui è stata restaurata la facciata di questo capolavoro. Se vi recate a Campli non abbiate fretta. Godetevi i cortili interni e le case antiche come quella storica del Medico con il cortile e il suggestivo pozzo. Salite in ginocchio i ventotto gradini in legno di quercia di una delle tre Scale Sante esistenti nel mondo cattolico per lucrare indulgenza.L’antica “Campulum” L’incontro con Campli regala sempre un pizzico di eternità. Ogni volta che ammiro in piazza Farnese l’antica edificio del Parlamento, tra i più antichi d’Abruzzo, il “gotico sognante” come lo definì Margarita d’Austria, capisco che nulla ha potuto il tempo e l’arroganza dell’uomo. La nobildonna varcò, scortata da soldati e servitù, la Porta Angioina per entrare nel borgo e trovò questo palazzo ancor più bello con un’elegante torretta di avvistamento, arcate più profonde, un sontuoso cortile con il pozzo e il piano superiore che oggi non esiste più. L’incanto del loggiato con gli archi a tutto sesto rapisce ancora, così come attrae l’interno della collegiata di Santa Maria in Platea e il suo campanile a modello delle opere di Antonio da Lodi che realizzò quello bellissimo del Duomo di Teramo. Serafino Razzi era un domenicano che ben incarnava la condizione dell’uomo “in cammino”, del pellegrino orante proteso verso Dio. Nel 1575 intraprese un viaggio in Abruzzo, e arrivò anche nel borgo farnese. Il confine fra la “provincia pretuziana” e la “marca Fermana”, lo stato e il Regno Pontificio, dovette lasciare in lui un segno. Profondamente colpito dalla nobiltà che permeava quel piccolo e apparentemente insignificante paesino, esclamò in una sua lettera: “O Campulum Pretuziano … capolavoro a cielo aperto”! Campli era il paese delle torri. Oggi ne rimangono poco meno della metà: quella dei Melatino in frazione Nocella, quella del campanile della cattedrale di Santa Maria in Platea, quella fortificata della Porta Angioina, del XIV secolo. Lo studioso Pacifico Massimi, vissuto nel XV secolo, scrisse, in un testo latino, tradotto, diversi anni fa, dal compianto professor Faranda: ”Sino a quando esisteranno le ripe di Campli, Castelnuovo e Nocella, io ne sarò sempre amante. Mai sarò immemore di ciò che ho ricevuto né mi peserebbe ricambiarlo con il dono di mille vite”. È storia che il famoso cantore cieco d’Andria, Luigi Grotto, pose Campli, per importanza, ben sopra le rovine della favolosa Castro. Le viuzze e le mura narrano ovunque di antichi splendori. Da tremila anni questo territorio è crocevia di popoli e culture. I fondatori di Campli furono dei fuoriusciti di Campiglio, sulla collina sopra la valle, che gettarono le fondamenta di Capo Campli nel quartiere omonimo. Questi prese il nome de “ Il Ricetto” forse per la presenza di un nucleo stabile di ebrei. Qualcuno invece asserisce che Campli derivi da intra – campi e afferma che fu fondata dai proprietari di un castello vicino. Origini discusse, tra cui l’ipotesi di un tenimento umbro che parla di un “municipium inter campi”. Quel che è certo è che il minuscolo borgo della provincia di Teramo trasuda, in ogni sua pietra, arte e cultura ultra millenaria. Fin dalla preistoria ci sono stati insediamenti propri, come testimoniano resti risalenti all’età del bronzo, di un villaggio di allevatori e agricoltori del XIV, XIII secolo a.C. venuti alla luce in località Coccioli e i ritrovamenti nella Necropoli di Campovalano con tombe risalenti dall’ XI al II secolo a.C. Nella zona al margine nord ovest della necropoli, sotto l’altare della chiesa romanica di San Pietro in Campovalano, fu poi rinvenuto un frammento di epigrafe, in lettere capitali con dedica a Giulio Cesare, resti con tutta probabilità di un piedistallo di statua innalzata per disposizione della ex “Lex Rufrena” del 44 a.C. in onore a Cesare divinizzato. Nella stessa area si registrò la presenza di una necropoli romana, da cui provengono frammenti del ”sarcofago di Aurelio Andronico”, ricco commerciante di marmi del III- IV sec. A.C. Nella frazione Battaglia ai piedi delle due montagne gemelle, fu riportato alla luce un ripostiglio contenente una quarantina di monete d’argento databili dal 323 al II secolo prima del Cristo. In epoca romana Campli era attraversata nei suoi vicoli da uomini illustri; la storia ricorda la presenza di Lenate, dottissimo schiavo di Pompeo e Tazio Lucio Rufo che, pur essendo di umili natali, pervenne ai più alti gradi della milizia romana, diventando il pupillo di Augusto. L’abitato sembra un souvenir da impacchettare, un piccolo prezioso oggetto da custodire, nonostante la distruzione di porte antiche come quelle di Capo Castello o di Viola, di porticati tardo romanico e di uno dei portali più belli in assoluto, quello in pietra arenaria di Ioannella della cattedrale di Santa Maria in Platea. Lo storico teramano Palma lamentò la scomparsa di questo manufatto intagliato e scolpito “con raro gusto di un esteta”. Oggi è quantomeno discutibile il colore con cui è stata restaurata la facciata di questo capolavoro. Se vi recate a Campli non abbiate fretta. Godetevi i cortili interni e le case antiche come quella storica del Medico con il cortile e il suggestivo pozzo. Salite in ginocchio i ventotto gradini in legno di quercia di una delle tre Scale Sante esistenti nel mondo cattolico per lucrare indulgenza. Cercate, infine, la chiesa dedicata alla Madonna della Misericordia, uno dei primi ospedali d’Abruzzo o quella intitolata a San Francesco, nel cuore del paese, simile all’omonima di Teramo, oggi S. Antonio, gioielli degli Ordini Mendicanti di un tempo. Pubblicato da Sergio Scacchia Cercate, infine, la chiesa dedicata alla Madonna della Misericordia, uno dei primi ospedali d’Abruzzo o quella intitolata a San Francesco, nel cuore del paese, simile all’omonima di Teramo, oggi S. Antonio, gioielli degli Ordini Mendicanti di un tempo. ARTICOLO DI  Sergio Scacchia DA paesaggioteramano.blogspot.it

CAMPLI
CAMPLI

MINI 3

 

Come arrivare a Campli
Da Nord e da Sud
Dall’autostrada Adriatica A14 (da nord: direzione Ancona; da sud: direzione Pescara), uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’ Angelo, prendere la SS 80 Strada Statale del Gran Sasso in direzione Teramo, continuare sull’autostrada A 24, uscire a San Nicolò, svoltare sulla SP 17, attraversare Villa Falchini, Pagannoni Basso, svoltare poi sulla SP 262 per Campli.
Da Pescara
Percorrere la SS 16 in direzione di Chieti, continuare in direzione dell’autostrada A 14, uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’ Angelo, prendere la SS 80 Strada Statale del Gran Sasso in direzione Teramo, continuare sull’autostrada A 24, uscire a San Nicolò, svoltare sulla SP 17, attraversare Villa Falchini, Pagannoni Basso, prendere poi la SP 262 per Campli.
Da Chieti
Percorrere la SS 81, imboccare l’autostrada A 14, uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’ Angelo, prendere la SS 80 Strada Statale del Gran Sasso in direzione Teramo, continuare sull’autostrada A 24, uscire a San Nicolò, svoltare sulla SP 17, attraversare Villa Falchini, Pagannoni Basso, prendere poi la SP 262 per Campli.

GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO, CAMPLI 19-20 SETTEMBRE

Il Museo Archeologico Nazionale di Campli comunica l’apertura straordinaria dell’Area archeologica della Necropoli di Campovalano per il mese di settembre 2015, nelle giornate di giovedì 10, sabato 12, giovedì 17, giovedì 24 e sabato 26, dalle ore 16.00 alle ore 21.00.
In occasione delle GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO la Necropoli sarà aperta anche sabato 19 settembre e domenica 20 settembre dalle ore 14.00 alle ore 20.00. Inoltre, sabato 19 settembre il Museo Archeologico Nazionale di Campli sarà aperto per visite guidate dalle ore 20.00 alle ore 24.00.
L’ingresso al sito archeologico e la visita guidata, a cura di personale specializzato, sono gratuiti. Si ricorda, inoltre, che l’ultimo ingresso all’Area archeologica è mezz’ora prima della chiusura.

GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO, CAMPLI
GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO, CAMPLI

 

 

Campli

[highlight bgcolor=”#f7c551″ txtcolor=”#fff”]Campli[/highlight]

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[highlight bgcolor=”blue” txtcolor=”#fff”]DATI GENERALI[/highlight]

Superferficie: 73.87Kmq Altezza s.l.m.:393mt Abitanti:7558 Densità:102,31ab./Kmq Prefisso telefonico:0861 C.A.P.:64012

Indirizzo Municipio Comune di Campli Via V. Emanuele II 9 64012 Campli TE

Centralino0861 56011 Fax0861 569916 Sitowebdel comune www.campli.it

Email sindacocampli@gmail.com  PEC postacert@pec.comune.campli.te.it

Codice ISTAT: 067008 Codice Catasto: B515 Codice Fiscale: 80005970670

 

 

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[highlight bgcolor=”blue” txtcolor=”#fff”]STORIA[/highlight]

Centro di collina sorto nella remota antichità, è posto a ridosso dei monti gemelli e con ampia visuale sulle colline degradanti verso il mare. è adagiato tra verdeggianti colline alle falde dell’omonima montagna, in corrispondenza della confluenza dei torrenti Misigliano e Fiumicino. Il comune, che appartiene alla Comunità montana della Laga ed è parzialmente inserito nel comprensorio del Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga compreso tra Ascoli Piceno e Teramo, ha avuto sin dall’antico civiltà ed insediamenti propri, come ci testimonia il ritrovamento delle tombe più importanti della necropoli di Campovalano di Campli, che risalgono al VI-V secolo prima di Cristo.
I reperti archeologici portati alla luce fino ad oggi, di grandissima importanza, hanno dato un notevole contributo allo studio della civiltà detta Medio Adriatica e ai rapporti di questa con L’Etrusca e la Greca. Nei secoli XIII e XIV Campli gode di un evidente stato di floridezza e di progresso, tant’è che già nel 1293 aveva il privilegio del mercato settimanale e, durante questi secoli, si costruirono il Campanile di S. Maria in Platea, la chiesa di S. Francesco e il Palazzo Parlamentare. Il borgo medievale cominciò a crescere di importanza alla fine del secolo IX e raggiunse il culmine dello splendore fra XIV e XV secolo; nel 1530 fu assegnato in dote a Margherita d’Austria, che, sposando Ottavio Farnese, lo trasmise alla famiglia di questi, a cui rimase fino all’estinzione del casato (1734). Nel centro storico, che conserva una chiara impronta medievale, spiccano la collegiata di Santa Maria in Platea (XIV secolo), la chiesa trecentesca di San Francesco e palazzo Farnese, attualmente sede comunale. Nell’amena piana di Campovalano si estende un’antichissima necropoli su cui veglia la suggestiva chiesa romanica di San Pietro, fondata nell’VIII secolo e ricostruita nel Duecento.

(altre Informazioni nell’itinerario 1)


[highlight bgcolor=”blue” txtcolor=”#fff”]EMERGENZE[/highlight]

Polizia Municipale– 0861/5601250 – 0861/5601211 – 0861/5601213 – 0861/5601214 Fax – 0861/5601212 Via del Teatro 3, 64012 – Campli (TE)

Guardia medica CAMPLI – Viale della Misericordia: Tel. 0861.569156

PRESIDIO OSPEDALIERO TERAMO – Piazza Italia: Tel. 0861.4291

Carabinieri 6, Piazza Della Misericordia – 64012 Campli (TE) tel: 0861 56122


[highlight bgcolor=”blue” txtcolor=”#fff”]SCUOLE STATALI[/highlight]

Campovalano Scuola materna (dell’infanzia) Campovalano (Frazione Campovalano) – Cap: 64012
Telefono: 0861 569536;
Sant’Onofrio Scuola materna (dell’infanzia) Sant’Onofrio (Campli) – Cap: 64017
Scuola materna (dell’infanzia) Via Carrese (Campli) – Cap: 64012 Telefono: 0861 56741;
Scuola elementare (primaria) Largo Tempera (Campli) – Cap: 64012 Telefono: 0861 56113; Fax: 56113
Campovalano Scuola elementare (primaria) Campovalano (Frazione Campovalano) – Cap: 64012 Telefono: 0861 569569;
Sant’Onofrio Scuola elementare (primaria) Sant’Onofrio (Frazione Sant’Onofrio) – Cap: 64012 Telefono: 0861 553120;
I.C. Campli Istituto comprensivo (materna, elementare e media) Largo Tempera (Campli) – Cap: 64012
Telefono: 0861 56113; Fax: 56113
Sc.Media N.Palma Campli Scuola media (secondaria di I grado) – Sezione Associata
Corso Umberto (Località Campli) – Cap: 64012 Telefono: 0861 56120; Fax: 56120
Sc.Media Sant’Onofrio Scuola media (secondaria di I grado) – Sezione Associata Contrada Marrocchi (Frazione Sant’Onofrio) – Cap: 64017 Telefono: 0861 553120; Fax: 553120