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SPETTACOLI, MANIFESTAZIONI,CONVEGNI, ARTE E CULTURA

Montorio al Vomano- Carnevale Montoriese dal 7 al 10 febbraio

 

Montorio al Vomano- Carnevale Montoriese dal 7 al 10 febbraio

Carnevale a Montorio al Vomano, una tradizione che si ripete ogni anno. Mostre, concerti e feste animeranno le giornate fino al martedì grasso, rendendo gradevoli le giornate di giovedì, sabato e domenica a Montorio al Vomano.

Carnevale Morto di Montorio al Vomano 2016

Con i festeggiamenti del “Carnevale” si vuole portare avanti una manifestazione che resiste dal 1930 nella tradizione “montoriese” come quella della “morte del carnevale” nel comune di Montorio al Vomano.

La manifestazione ha luogo la sera del mercoledì delle Ceneri dopo le sfilate dei carri allegorici per le vie del Centro Storico che si svolgono la domenica di carnevale e il Martedì grasso con balli e feste in piazza.

La tradizione di celebrare la “morte del Carnevale” deriva direttamente dalla commedia dell’arte: il giorno delle ceneri, primo giorno della Quaresima, viene messo in scena il funerale del carnevale, appena terminato, al quale si rende onore con spirito scherzono e beffardo, inscenando una sceneggiata di satira pesana, con tutte le maschere listate a lutto.

Ad accompagnare il feretro sarà ogni anni la banda cittadina, che alterna marce funebri con brani di irriverente allegria.

Programma del Montoriese 2016

Corteo Mascherato Vie del paese
Carnevale dei bambini Scuole Elementari
Funerale del Carnevale  Via dei Mulini

Carnevale Montoriese
Carnevale Montoriese

Carnevale Montoriese

Giulianova- “IL NEMICO IN CASA” Venerdì 22 gennaio ORE 21,30

Circolo virtuoso Il nome della Rosa presenta:

Venerdì 22 gennaio ORE 21,30

SAGGISTICA

IL NEMICO IN CASA

Storia dell’Italia occupata 1943-1945

Incontro con: Marco PATRICELLI

A cura di: Luca MAGGITTI

Circolo virtuoso Il nome della Rosa

Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

Info Line 338/9727534

Il nemico non era sempre riconoscibile, cambiava continuamente volto, poteva lusingare per poi colpire ferocemente, poteva presentarsi con i panni dell’amico. Poco importava se per entrare avesse trovato la porta aperta o l’avesse sfondata. Era in casa.

La guerra era piombata in casa all’improvviso nell’estate del 1943. Da sud risalgono gli angloamericani, da nord scendono le truppe tedesche: chi risaliva la Penisola portava la fine della guerra, chi calava da nord ne voleva la prosecuzione. Due macchine belliche spietate. I primi crimini di guerra sul territorio italiano li commettono gli americani, che si propongono come amici e liberatori, ma non si fanno scrupolo di passare per le armi i soldati italiani che si sono arresi. Poi toccherà ai tedeschi, e saranno all’altezza della fama di crudeltà conquistata in Polonia e in Unione Sovietica. L’Italia è preda, gli italiani sono predati, in balia degli eserciti stranieri, che siano occupanti o alleati. La morte e risurrezione del fascismo sotto tutela delle baionette di Hitler aggiungono un elemento di incrudelimento alla contrapposizione militare, perché impongono di scegliere, e non sempre si può scegliere. C’è poi un’altra guerra, la vita di tutti i giorni: fame, paura, illusioni, sofferenze e speranze. Nella lotta per la sopravvivenza, la popolazione travolta dagli eventi diventa vittima e carnefice della guerra civile. Venti mesi durissimi: mancava tutto, non solo la libertà che qualcuno negava, qualcun altro sognava, qualcuno cercava di conquistare e qualcun altro ancora intendeva regalare con l’arroganza del vincitore. La libertà sarebbe arrivata col pane e con la pace. E non necessariamente nello stesso ordine.

info

Fonte http://www.laterza.it/

“IL NEMICO IN CASA”
“IL NEMICO IN CASA”

 

 

Teramo- Concerto per chitarre venerdì 29 gennaio 2016

Concerto per chitarre venerdì 29 gennaio 2016

L’Associazione Culturale La Rondine presenta

Di Cesare Tempera

Duo

Ingresso gratuito

Il Duo di Chitarre, si esibirà nella splendida cornice della nuova Sala “I. Ercolani” situata all’interno di un antico palazzo del 1300, a pochi metri dall’Anfiteatro romano di Teramo. A contrastare l’antico scenario nel corso della serata saranno le meravigliose melodie di compositori contemporanei come: Piazzolla,De Falla,Gnattali. La coppia di Artisti teramani aprirà alla città una serie di eventi Musico–Culturali che si articoleranno per tutto il 2016.

Teramo- Sala I. Ercolani Via Stazio 13, venerdì 29 gennaio 2016 ore 21.00

Concerto per chitarre
Concerto per chitarre

 

BELLANTE, dalla TERCAS alla CARICHIETI: “PERCHE’ FALLISCONO LE BANCHE” SABATO 23 GENNAIO 2016

BELLANTE, dalla TERCAS alla CARICHIETI: “PERCHE’ FALLISCONO LE BANCHE” SABATO 23 GENNAIO 2016

L’Ass.ne Culturale NUOVE SINTESI
in collaborazione con la SCUOLA STUDI GIURIDICI E MONETARI GIACINTO AURITI

Presenta il Convegno:

Dalla TERCAS alla CARICHIETI: “PERCHE’ FALLISCONO LE BANCHE”

Intervengono:

Gianluca Monaco (Scuola di Studi Giuridici e Monetari – Giacinto Auriti)

Marino Valentini (Consulente in Materia Bancaria – Ex Direttore Carichieti)

Giuseppe Roscioli (Resp. Nuove Sintesi)

SABATO 23 GENNAIO 2016, ORE 17.00
SALA CONSILIARE del MUNICIPIO – BELLANTE (TE)

La nostra è un’associazione che si è sempre adoperata fin dall’inizio della sua attività per far capire alle persone la realtà di questo sistema monetario basato sulla moneta debito, visto che tutta la moneta in circolazione nell’economia è creata attraverso il meccanismo del prestito. Le banconote e la moneta elettronica, create dalla banca centrale (privata) sono messe in circolazione prestandole alle banche commerciali oppure acquistando certificati di debito dello stato. Le banche commerciali creano la loro moneta nel momento in cui elargiscono un prestito ad un mutuatario o fanno altri investimenti. Questo è un fatto semplice ma nello stesso momento difficile da capire perché il nostro cervello è condizionato da secoli di luoghi comuni, uno tra questi è che alla moneta corrisponderebbe un quantitativo d’oro di pari valore.
Attualmente la moneta circolante è solo moneta a corso legale, quella stampata dalla banca centrale è intorno al 5% del circolante, mentre il rimanente 95% e moneta creata dalle banche. In questi numeri si racchiude il motivo per cui le banche, le grandi banche, sono definite “troppo grandi per fallire”. Perché se fallissero si arresterebbe il sistema di creazione di moneta e ci sarebbe il collasso di tutto il sistema economico. D’altra parte l’unica forza che ha la capacità di una risoluzione definitiva di questo cataclisma epocale rimane lo Stato, che ha purtroppo rinunciato alla sua prerogativa sovrana di creazione della moneta. Purtroppo l’ideologia imperante neoliberista esclude a priori che lo stato possa intervenire. Ma in estrema ratio il collasso del sistema bancario che sarebbe provocato dal fallimento a domino delle banche, anche di quelle piccole e medio piccole, costringerebbe lo Stato a riprendersi questa prerogativa dalle mani dei banchieri privati. Per evitare anche solo in linea teorica questa possibilità, i pensatori dei i circoli di potere, che stanno intorno e dietro le banche, hanno portato avanti questa narrativa “le banche debbono essere salvate a costo zero per i contribuenti”. L’ideologia di fondo che sta dietro questa affermazione è chiaramente quella neoliberista del libero mercato, essa è preponderante negli organismi internazionali e all’interno delle istituzioni europee, come dimostrano i recenti avvenimenti riguardo la TERCAS.
Questa banca è stata salvata attraverso operazioni in cui interveniva il Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, e questi interventi sono stati ritenuti dalla Commissione Europea come un aiuto di stato, pertanto si è iniziata una procedura secondo l’articolo 108 paragrafo 2. “Qualora la Commissione, dopo aver intimato agli interessati di presentare le loro osservazioni, constati che un aiuto concesso da uno Stato, o mediante fondi statali, non è compatibile con il mercato interno a norma dell’articolo 107, oppure che tale aiuto è attuato in modo abusivo, decide che lo Stato interessato deve sopprimerlo o modificarlo nel termine da essa fissato.
Nel corso della conferenza questo sarà oggetto di un più approfondito esame.

La Carichieti, altra ex Cassa di risparmio, invece è stata sottoposta alla cosiddetta procedura bail-in in cui è stato applicato il decreto legislativo approvato di corsa dal governo il 16 Novembre del 2015 in cui si dà attuazione alla direttiva del parlamento europeo 2014/59/UE e del consiglio europeo del 15maggio 2015; con questa procedura si è visto come il potere bancario è pronto ad agire, seguendo una gerarchia nelle perdite: prima gli azionisti, poi i creditori e, infine, i correntisti. A favore di questi ultimi dovrebbe entrare in funzione il Fondo Interbancario Tutela dei Depositi fino a 100000 euro.

Ci sia consentito alcune osservazioni di carattere politico.
Noi siamo tra quelli che sostengono che i politici sono i camerieri dei banchieri. Se si confronta il testo del decreto legge con quello che “consigliava” il FINANCIAL STABILITY BOARD del 2011 nel suo documento: Elementi Chiave del Regimedi Risoluzione delle Istituzioni Finanziarie, si vedrà che la strategia è quella dei banchieri, e i politici si limitano sempre a legiferare in conformità, sembra che la politica non sia in grado di elaborare alcuna strategia alternativa. Breve inciso il FSB è un organismo consultivo del G 20 dove è preponderante e costante la presenza delle cosiddette istituzioni finanziarie: FMI, Banca Mondiale e, la sempre presente, Banca dei Regolamenti Internazionale che lo ospita nella sua sede di Basilea. Queste istituzioni sono a nostro parere il vero governo mondiale, esse sono autoreferenziali, non sottoposte al controllo democratico e anzi la BRI (e i suoi dipendenti) godono dell’immunità di giurisdizione e i beni della banca dell’immunità di esecuzione, non sono eletti e rispondono solo a se stessi e sono sempre cooptati. Un po’ come la massoneria!.
L’élite crede che le “grandi decisioni” sono di gran lunga troppo importanti per essere lasciate “al popolo”, e così la maggior parte delle “istituzioni internazionali” che sono state fondate dall’élite funzionano indipendentemente dal processo democratico.

Parleremo quindi nei particolari di Tercas e Carichieti alla luce dell’esperienza del dott, Valentini insider alla Carichieti fino al 2010, quando ha abbandonato la banca per una crisi morale.

Cercheremo di prospettare gli avvenimenti alla luce della nostra prospettiva di riforma del sistema bancario e monetario, che si inserisce all’interno di un Movimento per la Riforma Monetaria che agisce oramai in tutta Europa e si cominciano ad intravedere qualche cosa. Vedi il referendum che si dovrà tenere in Svizzera. L’iniziativa svizzera Vollgeld è riuscita a lanciare un referendum su un emendamento alla Costituzione svizzera per sostituire la moneta di banca con la moneta sovrana sotto il controllo esclusivo della Banca nazionale svizzera. Sono state raccolte e autenticate quasi 111.000 firme. La Riforma della moneta sovrana è ora definitivamente nell’agenda politica in Svizzera. Speriamo che questi drammatici avvenimenti che riguardano i cittadini che hanno depositato con fiducia tutti i loro risparmi nelle loro banche, siano l’occasione per promuovere anche qui in Italia, perché no cominciando dall’Abruzzo, la terra di Auriti, la necessità di una riforma del sistema monetario. I cui punti fondamentali possono essere così riassunti:
1. La moneta sarà solo quella emessa da un Amministrazione della moneta, indipendente
2. Lo stato metterà moneta in circolazione senza interessi, attraverso interventi sul territorio, finanziamenti alle comunità e allo stato sociale ecc.
3. Le banche potranno prestare solo quella moneta che è di loro proprietà oppure quella di proprietà dei depositanti che accettano di farlo – riserva piena
4. Di conseguenza i depositi devono essere considerati di proprietà degli intestatari ed amministrati fuori bilancio, i depositanti dovranno pagare un diritto per questo servizio.

dalla TERCAS alla CARICHIETI: "PERCHE' FALLISCONO LE BANCHE"
dalla TERCAS alla CARICHIETI: “PERCHE’ FALLISCONO LE BANCHE”

GIULIANOVA- GUIDA ALL’ASCOLTO Sabato 16 gennaio ORE 21,30

Circolo virtuoso Il nome della Rosa PRESENTA:

GUIDA ALL’ASCOLTO

“Perché volete disturbarmi se io forse sto sognando un viaggio alato
sopra un carro senza ruote trascinato dai cavalli del maestrale”

TOM WAITS “LIVE AT PREMIO TENCO” 1986

A cura di: Danilo DI FELICIANTONIO

Circolo virtuoso Il nome della Rosa

Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

Info Line 338/9727534

Circoscrivere l’opera di Tom Waits ad una unica definizione è impresa proibitiva, così come tentare di inquadrare la sua musica con un unico concerto, considerata la notevole quantità di materiale e la qualità dello stesso prodotta nel corso degli anni dall’autore di Pomona. Detto questo, abbiamo deciso di omaggiare l’artista e tutti i suoi appassionati proiettando il live trasmesso da Rai Due in occasione dell’edizione del Premio Tenco del 1986, in cui Waits ha ricevuto un meritatissimo premio alla carriera e in cui ha proposto un concerto dal vivo assolutamente particolare ed evocativo, raro evento per quel che riguarda il servizio pubblico televisivo italiano.

Vi aspettiamo dunque Sabato 16 per (ri)ascoltare quella voce “immersa in un tino di whiskey, poi appesa in un affumicatoio” capace di raccontare con onestà e poesia la vita degli ultimi all’ombra del progresso, l’Altra America che preferisce fallire alle proprie condizioni che avere successo alle condizioni altrui.

Danilo DI FELICIANTONIO

TOM WAITS "LIVE AT PREMIO TENCO" 1986
TOM WAITS “LIVE AT PREMIO TENCO” 1986

GIULIANOVA- “I VOLTI DELLA MUSICA” Venerdì 15 gennaio ORE 21,30

Circolo virtuoso Il nome della Rosa PRESENTA:

Venerdì 15 gennaio ORE 21,30

VERNISSAGE

“I VOLTI DELLA MUSICA”

Incontro con: Luca GIANFELICE

A cura di: Massimo DI GIOVANNI

….”Ho cominciato a fotografare la musica e a frequentare i palcoscenici dietro le quinte: i concerti jazz e gli spettacoli teatrali sono stati la mia palestra.”

…. “Sono un fotografo dell’attimo e un situazionista; non amo mettere in posa, ma cogliere l’espressione, le pause, i gesti e sfruttare la situazione. Il tutto approfittando della luce che la scena offre. Niente da inventare, tutto da cogliere. Ogni situazione è differente dalla precedente e lo sarà rispetto a quella futura: dipenderà dagli attori, dal tempo e dall’umore. Unica costante il mio impegno e la passione che metto in ciò che faccio.”

L’Arte al servizio dell’Arte;  come in un gioco di specchi il continuo ‘rimandarsi’ tra Note suonate ed ispirazioni da esse generate nel proprio mondo interiore.

Lo scatto dunque si esplica come atto risolutivo di questa sinergia; la macchina fotografica diventa lo strumento, anch’esso, per ‘collegare’ questo mondo interiore ad un mondo esterno, veicolando il giusto appagamento sensoriale –ma solo, rigorosamente, in questo caso- nello scatto dell’immagine !

Fotografare i musicisti che si esprimono nella loro Arte non può che essere il frutto di una straordinaria empatia; se il compito di un’immagine fotografica –non potendo restituire un gesto, un evento, un comportamento nella sua interezza- è quello di cogliere un significato ‘simbolico’ , l’arduo compito in questa prospettiva è quello di indurre nell’osservatore una stimolazione sensoriale che va oltre la mera osservazione di un musicista che suona !

Queste Note, negli scatti di Luca, riescono a farsi ‘sentire’; questa ‘comunicazione interiore’ riesce a trovare l’esatto ‘percorso melodico’ per poter venir fuori ed essere ‘ascoltata’; ecco allora che l’Arte del suono cambia forma, ed attraverso un’emozione da essa generata si ripropone come Arte visiva; le Note si ‘imprimono’ sui pixel e le immagini di Luca Gianfelice, nella loro espressività, restituiscono quell’atmosfera, quell’emozione, quella musica.

Massimo DI GIOVANNI

 

Sono un cittadino abruzzese con inflessioni marchigiane, mio malgrado. Ho iniziato a fotografare quando erano di moda le diapositive e conservo ancora un proiettore col suo telo… oltre a diverse strisce di pellicole. Ma all’epoca non fotografavo molto, costava troppo. Sono rimasto per qualche tempo con il solo corpo macchina Contax, la Contax Aria, prima di potermi permettere la tripletta Zeiss (28-50-135 mm) non MM, peraltro, acquistata faticosamente e rigorosamente di seconda mano. Ho provato anche a stampare e dopo un paio di tentativi l’ingranditore è andato a prendere la polvere in soffitta: problemi di spazio e un bagno troppo piccolo per poterci lavorare. E per questo sono rimaste incompiute le foto di laurea del mio amico Gianni, che dopo tanti anni ancora spera di averle da me.

Col digitale le cose sono cambiate e anche complicate, ma la passione è aumentata favorita dall’incontro con alcuni fotografi che mi hanno permesso di intrufolarmi dove normalmente non si può stare. Ho cominciato a fotografare la musica e a frequentare i palcoscenici dietro le quinte: i concerti jazz e gli spettacoli teatrali sono stati la mia palestra per poi esplorare la fotografia di matrimonio con qualche spruzzatina di moda e still-life. Sono un fotografo dell’attimo e un situazionista; non amo mettere in posa, ma cogliere l’espressione, le pause, i gesti e sfruttare la situazione. Il tutto approfittando della luce che la scena offre. Niente da inventare, tutto da cogliere. Ogni situazione è differente dalla precedente e lo sarà rispetto a quella futura: dipenderà dagli attori, dal tempo e dall’umore. Unica costante il mio impegno e la passione che metto in ciò che faccio. Le mie foto sono qui: osservatele, sentitele, ma anche toccatele se ne avrete la possibilità.

Luca GIANFELICE

Circolo virtuoso Il nome della Rosa

Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

Info Line 338/9727534

concerto Castelbasso dei Trace Elements
concerto Castelbasso dei Trace Elements

 

 

“L’IMPRESA DI FIUME”, e LA SITUAZIONE POLITICA ATTUALE: DOVE STIAMO ANDANDO? SABATO 16 GENNAIO 2015 BELLANTE

L’Ass.ne Culturale NUOVE SINTESI

Presenta la Conferenza:
“L’IMPRESA DI FIUME”, e LA SITUAZIONE POLITICA ATTUALE: DOVE STIAMO ANDANDO?

Interviene:
Antonio Fares (Geografo – figlio di Legionario Fiumano)

SABATO 16 GENNAIO 2015, ORE 17.00
SALA CONSILIARE del MUNICIPIO – BELLANTE (TE)

La sintesi dell’intervento del relatore è questa:

“L’Impresa di Fiume fu un evento unico nel corso dei secoli. Fu impresa militare senza morti e violenza, azione civile che coinvolse quotidianamente i cittadini, opera d’arte che affascinò gli intellettuali di tutto il mondo. I legionari provenivano da tutte le province d’Italia e da tutte le estrazioni sociali. Fu azione lungimirante che seppe coniugare amor di Patria, lavoro, coscienza collettiva e consapevolezza. Oggi, a quasi un secolo di distanza dalla vicenda, dobbiamo tristemente constatare come i figli ed i nipoti di quei protagonisti di vita non siano neanche l’ombra dei loro avi e genitori. La politica è appannaggio di “professionisti” che disgustano i potenziali destinatari, l’economia frustra ogni iniziativa ed è governata da poteri occulti che non si vergognano di immiserire l’umanità, è stata distrutta ogni forma di coesione sociale ed ogni sentimento politicamente unificante del popolo italiano. La cultura non è a disposizione delle masse popolari ma strumento di massificazione delle menti”.

Ovviamente sarà una narrazione completa:
1) motivazioni che hanno spinto d’Annunzio all’Impresa;
2) sinteticamente, come si è svolta l’Impresa;
3) i protagonisti noti e chi erano i singoli Legionari;
4) il Natale di Sangue.
5) Nella seconda parte farei dei collegamenti con la situazione attuale

l'impresa di Fiume

Giulianova-“TROPPO BRAVO PER ESSERE FAMOSO” Domenica 10 gennaio ORE 21,30

Circolo virtuoso Il nome della Rosa presenta:

Domenica 10 gennaio ORE 21,30

CINEMA

“TROPPO BRAVO PER ESSERE FAMOSO”

Down By Law (Daunbailò)- 1986

(Omaggio a Jim JARMUSH)

A cura di: Danilo DI NICOLA

Jack e Zack sono stati incastrati. Il primo, svogliato magnaccia di New Orleans, il secondo, dee-jay spiantato senza il becco di un quattrino, si ritrovano dietro le stesse sbarre per due crimini che non hanno commesso. Bob, invece, ha ucciso davvero. Ma come dice lui, in fondo è un bonaccione.

Sembra incredibile che un film di Jim Jarmusch, che unisce John Lurie e Tom Waits a Roberto Benigni abbia dovuto attendere il Pinocchio di quest’ultimo per essere riscoperto in Italia, distribuito in sala da Mediafilm. Eppure il Roberto di Daunbailò è un outsider allampanato, mina vagante di spontaneità, naif per vocazione e non per contratto, lontano dal brand di eterno fanciullo in cui ha poi intagliato il suo burattino. Questo Bob stravolge l’inerzia dei compagni di cella scardinando maschere ed equilibri, irrompendo con il suo caos oltre gli argini dell’accettazione, ostinandosi a inseguire un improbabile happy end. L’otterrà in uno scampolo di radici, posto al confine tra Texas e Louisiana, un ritaglio di zona franca di cui l’America si è dimenticata. Perché dell’America di film e poeti il povero Bob non trova traccia. C’è solo il surrogato di un american dream che ancora una volta, nel cinema di Jarmusch, si sfalda in brandelli di disillusione. Lo preannunciano gli sguardi lontani delle ragazze nelle sequenze iniziali e lo confermano Jack e Zack, impantanati nella realtà dei margini. Persi in spazi troppo vasti, amplificati dalla profondità di campo, o schiacciati a ridosso delle pareti di una prigione, sopravvivono come possono a un’esistenza da reietti, di cui la divisa da galeotto è solo l’ennesima manifestazione. Jarmusch li immerge tra guadi e foreste di una Louisiana in bianco e nero, nel morbido nitore della fotografia di Robby Müller. Ai tre protagonisti lascia spazio di improvvisazione e ottiene in cambio momenti memorabili, tra dialoghi surreali e soliloqui tragicomici. Le canzoni di Tom Waits e le musiche di John Lurie accompagnano il realismo straniante della regia, sconfinando più di una volta in una poesia da fiaba sospesa. Come il ballo tra Bob e Nicoletta che precede la separazione, quando Jack e Zack, rimasti soli, tornano a vestire letteralmente i propri panni (o almeno panni che ci somiglino!) con un ultimo scambio che li restituisce a loro stessi, ai ruoli incompatibili e ai cammini solitari.

Fonte: http://www.mediacritica.it/2014/05/17/daunbailo-1986/

info

"TROPPO BRAVO PER ESSERE FAMOSO”
“TROPPO BRAVO PER ESSERE FAMOSO”

 

Giulianova-“50 SFUMATURE DI CIBO” Venerdì 8 gennaio ORE 21,30

Circolo virtuoso Il nome della Rosa presenta:

Venerdì 8 gennaio ORE 21,30

SAGGISTICA

50 SFUMATURE DI CIBO

Il significato del cibo nella relazione con Sé e con l’Altro

Incontro con: Nicoletta MAGGITTI e Sara REGINELLA

Un viaggio variopinto attraverso gli aspetti più ludici dell’alimentazione, come il rapporto tra cibo ed Eros o quello tra cibo ed infanzia. E quelli più impegnati, come la relazione con la figura materna e l’approccio psicologico nella cura dei disturbi alimentari o nella gestione efficace delle diete.

Questi e tanti altri temi per suggerire soluzioni, stimolare nuove riflessioni e cogliere il significato nascosto dietro ai gesti di tutti i giorni.

Circolo virtuoso Il nome della Rosa

Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

 Info Line 338/9727534

“50 SFUMATURE DI CIBO”
“50 SFUMATURE DI CIBO”

 

 

Giulianova- “GIORNI DI RABBIA” Mercoledì 30 dicembre ORE 22,00

Circolo virtuoso Il nome della Rosa presenta:

Mercoledì 30 dicembre ORE 22,00

SONORIZZAZIONE

“GIORNI DI RABBIA”

Sonorizzazione de “La rabbia” – P.P. Pasolini

STARSLUGS

Chitarra, basso, drum machine, elettronica

Circolo virtuoso Il nome della Rosa

Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

 Info Line 338/9727534

L’idea di realizzare una sonorizzazione dedicata a Pasolini nasce sia per rendere un omaggio sonoro, in occasione del quarantennale della sua scomparsa, ad uno degli artisti che abbiamo sempre considerato parte della nostra formazione umana e artistica, sia per finalità puramente estetiche: il rapporto con “La Rabbia” (nella sua parte pasoliniana scevra dell’episodio di Guareschi) è un confronto con un film documentario costruito su un montaggio di episodi d’attualità che costituivano il contemporaneo del regista, in cui immagini e voce stessa del poeta si fondono in un fluire non mediato, sussulti che ricordano piccole esplosioni di rabbia visive.

Il nostro intervento è stato quello di adattarci a questo movimento cercando di ricreare un ambiente sonoro, una specie di colonna sonora, che si affianchi alle immagini stesse, amplificandole nel senso, nel tempo e nello spazio.

Emblematica poi è una delle frasi di Pasolini che ci ha spinto a realizzare questo spettacolo ostico, duro in certi momenti, che non verrà mai più replicato dal vivo: “Soltanto le grandi borghesie industriali possono suscitare casi di rabbia rilevanti. In Italia no, perché la borghesia è piccola e anche la rabbia contro la borghesia è provinciale, piccola, limitata. Ecco perché il mio tipo di rabbia non catalogabile si presenta, in realtà, come uno dei pochi casi di rabbia in Italia”.

Buona visione e buon ascolto.

“GIORNI DI RABBIA”
“GIORNI DI RABBIA”