BELLANTE – “L’ORIGINE DELL’UOMO IBRIDO” 4 NOVEMBRE 2017
L’Ass.ne culturale Nuove Sintesi vi invita alla presentazione del libro
“L’ORIGINE DELL’UOMO IBRIDO. Perché siamo la specie meno perfetta?”
Interviene l’autore:
Daniele Di Luciano (saggista del nostro territorio, saggista teramano)
SABATO 4 NOVEMBRE 2017, ORE 17.00, PRESSO I LOCALI DELL’EX ASILO DELLE SUORE (adiacenze CHIESA madre), PIAZZA ARENGO – BELLANTE (TE).
“Joseph de Maistre, ne «Le serate di Pietroburgo», definisce l’uomo come un «accoppiamento inconcepibile di due potenze diverse e incompatibili, centauro mostruoso, egli sente di essere il risultato di qualche misfatto sconosciuto, di qualche detestabile miscuglio che lo ha viziato nella sua più intima essenza».
È possibile risalire a questo misfatto? È possibile conoscere gli ingredienti del «detestabile miscuglio»?
Oggi la comunità scientifica, che accetta all’unanimità la teoria dell’evoluzione, è divisa sui meccanismi che l’hanno guidata. L’evoluzionismo lento e graduale, ipotizzato da Darwin nel 1859, non sembra riesca a interpretare i nuovi dati a disposizione. Tutte le ultime ricerche scientifiche tendono a postdatare l’origine dell’uomo. Ma più antica è la presenza dell’uomo sulla terra, più diventa improbabile la teoria che lo vede come il risultato di una lenta e graduale evoluzione. Non a caso alcuni scienziati stanno rivalutando, anche grazie alle scoperte dei geni hox, la teoria di Goldschmidt, ripresa in parte dal grande Stephen Jay Gould.
Oggi sappiamo che uomini più bestiali, un tempo ritenuti i progenitori dell’uomo moderno, hanno convissuto con i Sapiens per decine di migliaia di anni. Ma se Neanderthal, Denisova e altri Homo che non hanno ancora un nome, non sono i nostri avi, chi erano? Che rapporti avevamo con loro? Se i dati scientifici ci parlano di una convivenza temporale, perché si continua a ritenere che l’Homo sapiens sia il risultato di un’evoluzione che passa attraverso gli altri tipi umani?
Alla luce delle nuove conoscenze, è possibile rileggere la Bibbia e le antiche mitologie trovando indizi che si potrebbero definire inequivocabili: dal peccato originale narrato nel libro della Genesi, alle divinità sumere e babilonesi che creano gli uomini mescolando sostanze incompatibili; dal peccato di hybris della mitologia greca, alle persone trasformate in scimmie nel Popol Vuh; tutto sembra raccontare ciò che è stato ricostruito dalla moderna paleogenetica.
Con i nuovi strumenti del metodo storico-critico, scopriremo che il famoso serpente dell’Eden non era il diavolo, che Adamo ed Eva non hanno mangiato nessuna mela, che tutto il Primo Testamento parla dei matrimoni misti proibiti che gli israeliti dovevano evitare di contrarre con i popoli della terra di Canaan, altrimenti Dio avrebbe punito le colpe dei genitori nei figli, fino alla terza generazione.
Chi erano questi cananei? Perché Dio avrebbe dovuto punire degli innocenti per le colpe commesse dai padri e dai nonni? Perché gli autori sacri hanno dedicato tanto spazio alle proibizioni sessuali e alle relative trasgressioni?
Scopriremo che alcune particolari caratteristiche del genere umano, assenti completamente nelle altre specie, si ritrovano solo negli animali ibridi, che non sono tutti sterili come spesso si crede.
Scopriremo che da sempre, uomini di tutto il mondo, parlano dell’esistenza di figure ibride, che a volte la fantasia ha deformato: dall’accadico Enkidu al biblico Esaù; dai satiri greci ai fauni romani, dagli uomini selvaggi del Medioevo fino ai contemporanei Yeti. Come non vederci un collegamento?
E cos’è quel peccato che abita in noi di cui ci parla San Paolo? Cos’è quella zizzania di cui parla Gesù, che è cresciuta insieme al seme buono?
Da sempre si ritiene che l’uomo sia una specie come tutte le altre. In questo libro si tenta di dimostrare il contrario: l’origine dell’uomo ibrido.”